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Commenti                                                                                                       

Ho raccolto un insieme di commenti, ordinati per parole chiave, che inquadrano una visione del lavoro che condivido (se volete contribuire, scrivetemi).

Lavoro, impresa, consulenza, Cliente, qualità, uomo, collaboratore, miglioramento, essere grandi

Lavoro

Aggiornato 09/10/2010

Il lavoro […] come l’espressione di tutta la personalità umana e non più solo come un’attività estrinseca e funzionale a una necessità concreta.

È un’impresa il cui motore è riconosciuto nell’esperienza di uomini che desiderano il bene per sé e per gli altri e cercano di affermarlo costruendo risposte ai bisogni, propri e altrui.

G.Vittadini, Presidente Fondazione Sussidiarietà, Un’idea diversa di impresa, Corriere delle Opere n. 1, 2010

[…] la disoccupazione giovanile […] rappresenta un autentico attentato alla dignità di milioni di persone.

L. Giussani, L’io, il potere, le opere

La legge originale per cui ci è stata data la vita è che abbiamo ad imitare il Creatore diventando creativi. La vita ci è stata data per una creatività.

L. Giussani, L’io, il potere, le opere

Il lavoro, espressione di un “io” secondo un contributo di creatività originale.

 

Impresa

Aggiornato 09/10/2010

Un’impresa […] sorge dal tentativo di rispondere sistematicamente a bisogni che urgono la propria vita e quella degli altri uomini. Davanti a questi bisogni, l’imprenditore ha il coraggio di dire “io” e in qualche modo, secondo svariatissime circostanze, rischia.

In ciò egli dà spazio e dà iniziativa alla sua libertà, la parola più sacra che l’educazione cristiana ci abitua a considerare e venerare, quella che viene immediatamente dopo la parola Dio.

L. Giussani, L’io, il potere, le opere

Fare impresa, dunque, è – per l’imprenditore e per chi vi collabora – rischiosa espressione di quella chiamata allo sviluppo, che è propria della vocazione di ogni uomo.

Caritas in veritate

L’impresa, in quanto comunità di uomini, è un ambito educativo: non solo perché essa è un luogo di sviluppo e di trasferimento, anche intergenerazionale, di conoscenze e competenze imprenditoriali, tecniche, commerciali, organizzative, ma anche perché nell’impresa possono maturare ed essere trasmesse per osmosi una concezione dell’uomo e del lavoro, il senso del realismo e della responsabilità, nonché virtù quali attenzione, coraggio, lealtà, perseveranza, umiltà.

Fare Impresa, documento CdO, 1.7

Chi guida l’impresa ha la responsabilità di assicurare la continuità nel tempo, a difesa di tutti gli interessi che vi sono implicati.

Fare Impresa, documento CdO, 1.8

 

Consulenza

Aggiornato 11/04/2010

Chi eroga servizi di consulenza deve accettare la sfida di lavorare al servizio delle imprese e non viceversa e, dunque, in una realtà industriale come quella italiana, composta in larga parte di piccole e medie imprese, deve saper elaborare proposte adeguate rinunciando a trasferire acriticamente strumenti manageriali tipici della grande dimensione e a trattare l’imprenditore come qualcuno a cui innanzi tutto dover insegnare qualcosa.

P.Preti, Docente SDA Bocconi, La crisi non condanna le PMI, Corriere delle Opere n. 1, 2010

 

Cliente

Aggiornato 11/04/2010

La priorità assoluta dell’azienda è la soddisfazione del Cliente

Se il Cliente non è soddisfatto il rispetto di qualsiasi specifica o standard non ha nessun valore. Quello che conta è il grado di soddisfazione del Cliente.

L’attività di ciascuno in azienda è giustificata solo se è compiuta a vantaggio del [Cliente] e tenendone presente le esigenze.

Mai dunque «innamorarsi» delle proprie tecniche e del proprio lavoro considerato fine a se stesso, dimenticando la propria funzione nei confronti del [Cliente].

A.Galgano, Presidente Gruppo Galgano

 

Qualità

Aggiornato 11/04/2010

La Qualità intesa come soddisfazione del Cliente […] comprende quattro fattori: qualità, prezzo, consegna e servizio.

Ogni processo deve considerare come fornitore il processo a monte e come cliente il processo a valle.

A.Galgano, Presidente Gruppo Galgano

 

Uomo

Aggiornato 11/04/2010

Quando vendo ad una azienda vendo a degli esseri umani, e sono questi esseri umani e non l’azienda a essere soddisfatti. Pertanto è la soddisfazione di un essere umano la mia priorità.

Ma cosa so io su questa soddisfazione? So che non esiste. Se fornisco ad un essere umano un certo livello di soddisfazione, quando è acquisito egli pensa subito ad un livello superiore. Appena acquisito anche questo livello, penserà subito ad un altro ancora superiore e così via in un processo senza fine. […] Noi umani siamo dei mostri da questo punto di vista. Siamo dei pozzi senza fondo in termini di soddisfazione.

È evidente […] che stando così le cose l’attività operativa prioritaria non può essere altro che il miglioramento della qualità […]. Una gara continua che non ha mai fine. Non finisce mai perché la caratteristica umana è di non essere mai soddisfatti, di pensare sempre a qualcosa di più.

A.Galgano, Presidente Gruppo Galgano

 

Collaboratore

Aggiornato 09/10/2010

Una nuova visione del collaboratore, considerato non più come uno strumento, bensì come una grande risorsa dell’azienda.

Le capacità del personale si sviluppano e crescono continuamente soltanto se i capi seguono la logica del «riconoscimento degli sforzi» prima ancora di riconoscere i risultati.

Con questa logica il capo dà un forte supporto ai propri collaboratori, dà fiducia, crea un ambiente positivo che tollera gli errori e li considera un sottoprodotto inevitabile del processo di apprendimento. Il collaboratore deve sentire che ha tutto l’appoggio del capo. […]

Per applicare questa logica i quadri devono:

·         nutrire una grande fiducia nella capacità di crescita del personale;

·         saper aspettare e quindi mostrare pazienza finché il supporto e l’assistenza dati ai collaboratori non sortiscono effetto.

A.Galgano, Presidente Gruppo Galgano

La costruzione e la valorizzazione di un legame con i collaboratori fondato sulla fiducia reciproca deve essere tra le prime preoccupazioni di un imprenditore. Tale fiducia è un fattore essenziale allo sviluppo dell’impresa e rappresenta un valore economico in grado di rivalutarsi con il passare del tempo e con lo sviluppo delle competenze specialistiche.

Fare Impresa, documento CdO, 3.1

La definizione chiara e concreta degli obiettivi dell’impresa e la loro declinazione a tutti i livelli permette la responsabilizzazione, fine ultimo del coinvolgimento dei collaboratori: stimolare una persona alla responsabilità significa aiutarla a compiere un passo fondamentale, sia sul piano umano che professionale.

Fare Impresa, documento CdO, 3.3

La chiarezza degli obiettivi e delle responsabilità corrisponde a una chiara definizione della struttura organizzativa, non intesa come fine ma come strumento utile al coinvolgimento dei collaboratori.

Fare Impresa, documento CdO, 3.5

Ogni collaboratore deve conoscere il contributo che personalmente dà al raggiungimento del risultato complessivo: se ciò non è reso possibile, viene meno la coscienza del valore del proprio lavoro.

Fare Impresa, documento CdO, 3.6

[…] l’imprenditore ha una responsabilità decisiva nella creazione della cultura dell’impresa […], la cultura prende forma a partire dalle sue azioni, dai suoi giudizi espressi nei vari contesti, dalla delega realmente attribuita ai collaboratori, dalla sua disponibilità a riconoscere i propri errori e dall’entusiasmo con cui persegue in prima persona lo scopo dell’impresa.

Fare Impresa, documento CdO, 3.9

 

Miglioramento

Aggiornato 11/04/2010

Se il mantenere assorbe tutto il tempo della struttura, non vi è possibilità di dedicarsi al miglioramento.

[…] Ciclo PDCA. L’impiego di questo strumento richiede che il processo che vogliamo migliorare abbia delle basi stabili. […] Per raggiungere questa stabilità le condizioni operative del processo devono essere standardizzate. Pertanto la standardizzazione è il prerequisito per lavorare con il PDCA e quindi fare Kaizen.

L’applicazione del PDCA ci obbliga a impostare le nostre azioni in termini quantitativi, cioè attraverso dati e fatti.

A.Galgano, Presidente Gruppo Galgano

 

Essere grandi

Aggiornato 26/09/2010

 

“Credo che l’era dell’individualismo, del Grande uomo che da solo risolve i problemi sia finita da un pezzo. I leader, quelli veri, non sono nient’altro che strumenti di cambiamento. Il loro compito è quello di favorire una trasformazione culturale, di garantire a chiunque una possibilità di emergere e di dimostrare quel che vale, di dare a tutti la possibilità di crescere perché è l’unica via per assicurare anche la crescita dell’azienda.

In fondo, credo che il vero successo di una persona non dipenda da quello che ha raggiunto nel corso della sua carriera, ma solo da quello che ha lasciato”.

Intervista a Sergio Marchionna, AD del gruppo FIAT e di Chrysler su Corriere delle Opere n. 2

“Ho capito solo nel tempo che essere grandi si gioca nell’istante, nel come ti poni davanti al pezzo di realtà che hai davanti, e non si misura in un successo che arriva, se arriva, più tardi.”

Intervista a Maria Teresa Landi, ricercatrice al National Institute of Health – USA su Corriere delle Opere n. 2